Rischio di tromboembolismo venoso tra i pazienti con malattia epatica


È noto che la malattia epatica può causare uno sbilanciamento nel sistema di coagulazione, ma i dati disponibili su malattia epatica e rischio di tromboembolismo venoso non sono concordanti.

Un gruppo di Ricercatori dell’Aarhus University Hospital in Danimarca, ha esaminato il rischio di tromboembolismo venoso nei pazienti ospedalizzati, affetti da malattia epatica.

Lo studio nazionale caso-controllo è stato condotto sui casi incidenti di tromboembolismo venoso dal 1980 al 2005, utilizzando dati dal National Registry of Patients e dal Civil Registration System danesi.

Sono stati esclusi i pazienti con malattia oncologica nota ( diagnosticata prima o fino a 3 mesi dopo il tromboembolismo venoso ) o fratture, traumi, interventi chirurgici o gravidanza entro 90 giorni prima del tromboembolismo venoso per stimare il rischio associato a tromboembolismo venoso non provocato.

In totale, lo studio ha riguardato 99.444 pazienti con tromboembolismo venoso e 496.872 controlli.

I pazienti con malattia epatica hanno mostrato un chiaro aumento del rischio di tromboembolismo venoso che andava da 1.74 per la cirrosi epatica a 1.87 per la malattia epatica non-cirrotica.

I rischi sono risultati più elevati per la trombosi profonda rispetto all’embolia polmonare.

Nell’analisi ristretta a 67.519 pazienti con tromboembolismo venoso non-provocato e 308.614 controlli, sono stati osservati rischi relativi leggermente più alti: 2.06 per cirrosi epatica e 2.10 per malattia epatica non-cirrotica.

In conclusione, i pazienti con malattia epatica hanno mostrato un aumento sostanziale del rischio di tromboembolismo venoso. ( Xagena2009 )

Søgaard KK et al, Am J Gastroenterol 2009; 104: 96-101


Gastro2009 Cardio2009


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